I criteri di classificazione della FM, stabiliti dal Collegio Americano di Reumatologia (ACR) nel 1990, includono una storia di dolore diffuso in tutti e quattro i quadranti del corpo per una durata minima di tre mesi, e dolore in almeno 11 dei 18 punti dolenti designati quando viene applicata una quantità specificata di pressione.
Nel 2016, i criteri ACR sono stati ulteriormente modificati e si è evoluto l’approccio alla diagnosi di FMS, adottando il concetto di dolore cronico che si estende attraverso almeno quattro dei cinque regioni corporee definite nei criteri diagnostici, enfatizzando che la diagnosi di FMS rimane valida indipendentemente dalla presenza di altre condizioni o sindromi dolorose contemporanee. Nonostante ciò, la maggior parte dei criteri diagnostici è rimasta senza modifiche significative.
Nel 2016, i criteri ACR sono stati ulteriormente modificati e si è evoluto l’approccio alla diagnosi di FMS, adottando il concetto di dolore cronico che si estende attraverso almeno quattro dei cinque regioni corporee definite nei criteri diagnostici, enfatizzando che la diagnosi di FMS rimane valida indipendentemente dalla presenza di altre condizioni o sindromi dolorose contemporanee. Nonostante ciò, la maggior parte dei criteri diagnostici è rimasta senza modifiche significative.
Ad oggi, tuttavia, non sono stati identificati esami di laboratorio o radiologici specifici che possano fornire una diagnosi affidabile di FM. Strumenti diagnostici avanzati, come la risonanza magnetica funzionale del cervello e la tomografia a emissione di positroni (PET), sono attualmente impiegati esclusivamente per fini di ricerca. Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente riconoscimento della FM a livello mondiale da parte delle autorità sanitarie. La ricerca in questo campo è molto dinamica e si stanno compiendo significativi progressi verso una migliore comprensione e trattamento della sindrome.
Poiché le persone con FM tendono ad apparire in salute e i test convenzionali risultano tipicamente normali, è necessario un medico che abbia conoscenze specifiche sul disturbo per fare una diagnosi, escludendo altre possibili cause dei sintomi.